Testimonianza di Hattie Waldrop

La seguente, è la storia di: Hattie Waldrop, 1701 East Glendal Avenue, Phoenix, Arizona.

Mentre essa me la raccontava, ciò riempiva il mio cuore di fede e coraggio e desidero che ne siate partecipi. Mentre leggerete, ciò vi arrecherà tranquillità, e una presenza di vittoria nel cuore.

Desidero salutarvi nel Nome del nostro Signore e parlarvi della mia guarigione che ebbe luogo dieci anni fa mentre giacevo su una lettiga in una riunione del fratello Branham. Quest’opera intende aiutare chiunque possa essere sofferente di cancro.

Da 26 anni, spesso, soffrivo di un dolore sul lato destro, proprio sopra il fianco. Nell’anno 1957, cominciarono ad esserci dei periodi nei quali non potevo ritenere cibo né acqua. Più tardi, ciò venne in contrasto con spazi di tempo nei quali non potevo soddisfare appieno il mio appetito e avrei mangiato di continuo. Un giorno notai un articolo nel giornale locale di un certo medico di città che aveva pensato di fare delle analisi al fluoroscopio per una piccola spesa di 5 dollari. Mio marito mi chiese di andare da lui e forse mi avrebbe aiutata a trovare la natura del mio malessere. Così un lunedì mi recai nell’ufficio del dottore per l’analisi. Al medico non piacque ciò che trovò e chiese a mio marito di andarlo a trovare di buon’ora il mattino seguente.

Vi andammo il giorno dopo alle dieci e il dottore ci disse che io avevo la colite acuta, e lui riteneva che sei dei suoi trattamenti mi sarebbero stati di aiuto. Acconsentimmo. I trattamenti consistevano nel versare dell’acqua calda, leggermente al di sopra della temperatura corporea, attraverso il mio intestino (colon) per un’ora e talvolta più a lungo. Verso l’ultima parte della seconda settimana svenni sul tavolo e quando il dottore e l’infermiera mi fecero rinvenire, chiesi: “Ho il cancro?” Il dottore rispose: “Sì, povera donna. Perché avete aspettato tanto per venire affinché vi si aiutasse?”

Quando il medico scoprì questo mi sottopose ai raggi X, e ciò mise in evidenza che il colon superiore del mio lato destro pendeva come dei fili. Egli richiese che ci fosse un altro dottore che mi visitasse ma io mi rifiutai poiché temevo che mi ricoverasse in un ospedale, e non volli andarvi. Egli in seguito mi disse che c’erano medici in città che avrebbero potuto operarmi e togliere una parte del mio stomaco inferiore, ciononostante sarei morta entro venti giorni. Non avevo niente da fare che recarmi a casa ed attendere…

Peggioravo sempre di più e dovevo prendere delle pillole per alleviare il dolore che aumentava man mano che i giorni passavano. Ma oh, grazie a Gesù, e ai santi che hanno pregato con me e per me durante quei tenebrosi giorni di patimenti! Poiché essi stavano con me quelle sere in cui io ero così grave!

Il medico aumentò le pillole che annullavano il dolore finché il mio cuore cominciò a reagire agli effetti del forte narcotico. Così era necessario prendere delle medicine per il cuore per mantenere basso il grave tasso di avvelenamento.

Una domenica mattina una sorella nel Signore venne nella nostra piccola casa. Essa mi chiamava: “Ma”, come facevano tutti quelli della chiesa. Ella ci portò la notizia che il fratello Branham doveva venire in città e mi parlò del suo dono di guarigione che Dio gli aveva dato, e in che modo lui pregava per i malati.

Disse: “Egli sta per venire in Phoenix, ‘Ma’, e so che tu sarai guarita. Ti prego di resistere ancora per undici giorni finché lui arrivi qui”. Queste furono le pietose parole della mia amica.

Il medico aveva riferito a mio marito che il prossimo attacco sarebbe stato fatale, e di essere preparato a una simile evenienza. Io ero consapevole di questo.

Dopo undici lunghi giorni il fratello Branham diede inizio alle sue riunioni nella chiesa del “Fratello Outlaw”. Il primo servizio si tenne il 2 marzo del 1947, e la piccola chiesa era affollata a tal punto che dovettero spostare il convegno in un luogo più ampio. Io mi recai alla riunione di domenica sera ma c’erano così tante persone davanti a me per cui si doveva pregare, che io non fui chiamata. La sera successiva si verificò la medesima cosa, tuttavia il fratello Branham informò che avrebbe pregato per i malati la mattina del martedì alle ore dieci.

Il martedì mattina di buon’ora stavo rassettando alcune cose in cucina, quando una Voce mi disse: “Affrettati per la tua vita!” Chiamai la sorella che aveva trascorso la notte con noi e le dissi: “Dobbiamo sbrigarci!” E cominciammo a dirigerci in fretta verso la chiesa. Nelle mie condizioni non mi era possibile andare lontano e Gesù lo sapeva, perciò mentre stavamo lasciando il cortile un fratello e una sorella nel Signore mi fecero salire in automobile e mi condussero in chiesa.

All’incirca verso le otto e trenta, entrammo in chiesa e il fratello Otlaw, mi salutò e mi disse: “Vai direttamente di fronte, sorella Waldrop, desidero che tu sia la prima per cui si preghi stamane”. Mi precipitai di fronte senza proferire parola.

Mentre stavo seduta là, un fratello addetto a tenere l’ordine, venne verso di me e mi chiese se io fossi cieca. Risposi che non lo ero. Allora egli disse che era dispiaciuto ma che io avrei dovuto spostarmi indietro di quattro file poiché i posti a sedere di fronte erano soltanto per le persone cieche. Mentre lui mi parlava io potevo sentire il cancro che si rotolava dentro il mio stomaco. Come il fratello se ne fu andato, mi sforzai di spostarmi attraverso la corsia ma non ne ebbi la forza. Egli ritornò e mi trovò che respiravo affannosamente. Gli dissi: “Portami in una camera interna”. Egli rispose: “Mi dispiace, sorella, ma non posso”. Ed io con un soffio di voce dissi: “Vai a chiamare il fratello Outlaw”, e lo spinsi all’indietro. Il fratello Outlaw e qualche altra sorella vennero e mi dissero: “Tu sei solo nervosa, sorella Waldrop. Pregheremo per te”.

Poi la sorella che era venuta con me alzò la voce e disse: “No! Questo non è nervosismo ma morte!” Proprio in quell’istante il fratello Hooper e la sorella Mac Daniel si avvicinarono e dissero al fratello Outlaw che si trattava di qualcosa di molto grave, e se il fratello Branham era lì avrebbero fatto meglio ad andarlo a chiamare di corsa. Il fratello Outlaw incaricò qualcuno di prendere una barella, e qualcun altro corse sul retro a chiamare il fratello Branham. Sentivo quello che succedeva però non ero in grado di parlare, per me stava diventando sempre più buio.

Il fratello Branham entrò velocemente, andò al microfono e disse a tutti di essere molto riverenti perché una sorella stava morendo di cancro. Poi il fratello Branham si rivolse a me e disse: “Guardami, sorella”, le sue parole mi giungevano in tono basso come un sussurro ma lui continuò a parlare finché le fitte tenebre mi lasciarono. Poi egli mi chiese se io credessi che l’Angelo era venuto a lui. Non potei parlare ma lui sentì che io credevo in lui. Infine disse: “Ringrazia il Signore, sorella, la tua fede ti ha salvato!”

La prima volta che lui aveva pregato, io non avevo sentito nulla, poi aveva pregato nuovamente e mentre lo faceva, una sensazione di calore si diffuse su di me, cominciando dal mio capo e attraversandomi all’esterno e all’interno, e mentre ciò si verificava, ogni dolore si dipartì dal mio corpo. Mi alzai dalla lettiga.

Il fratello Branham mi disse che per 72 ore avrei sofferto moltissimo e avrei avuto grandi dolori poiché il cancro aveva lasciato il mio corpo. Egli affermò che esso era morto, ogni sua radice! Egli mi disse inoltre di tenere una dieta alimentare liquida, come il medico aveva consigliato, e Gesù mi avrebbe fatto sapere quando avrei dovuto mangiare sostanze solide. Mi informò che una minima parte di cibo solido mi avrebbe uccisa.

Per 72 ore soffrii di dolori atroci. Volevo tentare di chiamare mio marito che dormiva, ma la sofferenza era così intensa che non riuscivo a parlare. Così mi trascinai a fatica strisciando verso di lui perché pregasse per me affinché io ricevessi la forza di sopportare il dolore. Poi il tormento diminuì per alcune ore, ed io potei riposarmi. Questo durò per un periodo di quattro o sei settimane, però il dolore andava diminuendo progressivamente.

Alla fine, telefonai al medico e gli chiesi di sottoporre ai raggi x il mio stomaco ed egli rispose che era disposto.

I raggi x misero in evidenza che il mio colon ed ogni altra cosa era proprio come avrebbe dovuto essere: in perfetto ordine.

Il mio cuore, che si era dilatato a causa di tutte le sostanze tossiche, era normale, e i calcoli che si trovavano nel mio fegato, grandi quanto l’unghia del mio pollice, erano scomparsi.

Quella sera per cena consumai fave e fagioli, cipolle, sottaceti, arrosto di manzo e succo di mela. Il giorno successivo dovevo sottopormi ai raggi x, ma Gesù mi disse che potevo mangiare e lo feci davvero. Questo avveniva dieci anni fa, e oggi tutto è ancora perfettamente a posto, in ottima salute.

Se voi avete il cancro e state pregando e i dolori però continuano, continuate semplicemente a lodare il Signore per la vostra guarigione. Il diavolo si sforzerà di rubare la vostra guarigione, però persistete nel lodare Gesù e a riguardare in alto.

Dopo che il fratello Branham aveva pregato per me, mai da allora fui relegata a letto, e non ho mai mancato a una riunione.

All’epoca della mia guarigione, il mio nipotino di 6 anni ebbe bisogno che si pregasse per lui e fu sanato da un gozzo che si trovava all’interno della sua gola. Oggi Marvin ha 16 anni ed è in perfetta salute.

Se confidate in Dio per la vostra guarigione, vi invito a scrivermi e sarò lieta di incoraggiarvi in ogni modo possibile.